Anteprima Canon EOS RP: fermatevi!

Canon, il 14 febbraio, ha lanciato la sua nuova fotocamera con sensore da 35mm e devo dire che ha lasciato molto a desiderare. I rumors, molto tranquilli fino a pochi giorni prima, sono riusciti a riportare le specifiche tecniche abbastanza fedelmente. Riportavano perfino il tanto agognato 4k e il prezzo fantastico a cui sarebbe stata venduta. Ma era troppo bello per essere vero. Infatti si è rivelata un vero pacco. Scopriamolo un po’ più da vicino.

Le specifiche tecniche ci dicono che la EOS RP ha:

  • sensore da 35mm CMOS con 26.2 Megapixel (6240×4160 pixel);
  • processore DIGIC 8 e attacco per obiettivi della serie RF;
  • gamma ISO da 100 a 40.000, espandibili da 50 a 102400;
  • minimo tempo di esposizione 1/4000 di secondo, con sincronizzazione flash a 1/180s;
  • fino a 5 scatti in raffica, senza messa a fuoco continua, altrimenti si scende a 4 scatti al secondo;
  • schermo LCD orientabile sensibile al tocco da 3″;
  • capacità di registrare filmati con compressione IPB (molto bassa) a 720p con 25, 30, 50 e 60 immagini al secondo, a 1080p con 25, 30, 50 e 60 immagini al secondo, e in 4k, con ritaglio simile alla Canon EOS 5D Mark IV e Canon EOS R, a 24 e 25 immagini al secondo;
  • connettività Wi-Fi, Bluetooth, e interfaccia USB-C, HDMI, attraverso cui si può registrare in 8-bit non compresso sia in 4k che fullHD, ingresso microfono e uscita cuffie;
  • un solo inserto per schede di memoria di tipo UHS-II (finalmente!);
  • la stessa batteria della Canon EOS M50.

Perché queste specifiche? Perché semplicemente non è una fotocamera rivolta né agli appassionati, né a coloro che fanno sia foto sia video, né ai professionisti. Nonostante sia una fotocamera con il “mitico” sensore da 35mm.

Questa fotocamera, molto probabilmente, nasce per cercare di acchiappare nuovi clienti che però non sanno veramente nulla del mondo della fotografia e dei video. Ma proprio nulla. Il che è molto difficile al giorno d’oggi se si ha una connessione internet e se si è in grado di fare delle ricerche online.

Diciamoci la verità: il sensore più grande, da solo, non è sufficiente a dare una buona foto o un buon video. Il 99% del risultato dipende da chi utilizza quella fotocamera: come sa gestire l’illuminazione, la composizione, lo sviluppo e il montaggio. Chiunque sappia questi fondamentali, saprà ottenere un risultato ottimo con qualsiasi mezzo. A tal proposito vi vorrei segnalare l’importante aggiornamento che Adobe ha introdotto su Lightroom che consente di aumentare la nitidezza delle foto leggendo i dati RAW estrapolando dunque maggiori dettagli.. Volendo anche con questa fotocamera, che però lascia molto a desiderare.

Nonostante il prezzo basso, infatti, essa è accettabile solo dal punto di vista fotografico, e solo per un uso saltuario, a meno che non si voglia viaggiare con parecchie batterie. Questo perché la batteria è ridicolmente piccola: la stessa che viene usata dalla M50, che è pur sempre un’ottima alternativa alla RP, deve ora sostenere un sensore due volte e mezza più grande! Pertanto, quando si andranno a usare alte sensibilità, o si andrà a registrare un filmato, quella batteria sarà risucchiata di tutta l’energia che possiede. Quindi niente timelapse, niente copertura di eventi in modo assiduo, niente astrofotografia spinta.

Per quanto riguarda i video, negli Stati Uniti, e nel mondo anglosassone in genere, sta montando un po’ una protesta per la mancanza del fullHD a 24 immagini al secondo, o meglio 23.975, classica frequenza cinematografica e che da comunque ottimi risultati per qualsiasi utilizzo fornendo quell’aspetto da film. Per fortuna noi europei, che basiamo il nostro sistema sul PAL, abbiamo a disposizione i 25 fps, tuttavia si è limitati solo alla compressione più alta. E nessuna possibilità di registrare video al rallentatore, sfruttando frequenze di acquisizione delle immagini più alte: ci si ferma a soli 60 immagini al secondo, per un fattore di rallentamento pari a 2. Per non parlare poi del 4k: non solo non si sfrutta l’intero sensore, con un nuovo pesante ritaglio della superficie del sensore utilizzata, ma non è disponibile la messa a fuoco tramite la tecnologia Dual Pixel, bensì è disponibile la più classica, e totalmente inaffidabile, tecnologia a contrasto.

Non solo: ma quando si vanno ad adattare obiettivi EF-S, quelli per reflex con sensore APS-C, il fullHD non è nemmeno disponibile! Quindi chi, come me, proviene da quel mondo, non può nemmeno sfruttare pienamente gli obiettivi già posseduti attraverso gli adattatori messi a disposizione.

A questo punto è difficile consigliare questa fotocamera, a meno che non siate veramente dei principianti che credete alla “favoletta” che il sensore da 35mm sia sempre migliore rispetto all’APS-C. Però vi ricordo che il full-frame è nato per i fotografi giornalisti che non potevano avere con loro una fotocamera da medio o grande formato. Non solo, ma questo formato è poi stato relegato agli appassionati per poi diventare prodotto di massa di coloro che oggi scattano esclusivamente con il cellulare.

Piuttosto, se siete davvero così principianti, o “entry-level” nel mondo della fotografia, vi consiglio caldamente di comprare una fotocamera da 500-800 euro e con il resto dei soldi comprare un flash esterno e un ombrello, oppure un obiettivo luminoso, in modo da esercitarvi nel gestire la luce. Comprate qualsiasi altra cosa, insomma, ma non questa fotocamera, che non vi garantirà alcuna foto da World Press Photo o chicchessia.

 

E voi cosa ne pensate? Lasciate pure un commento qui sotto all’articolo che, se lo avete trovato interessante, vi invito a condividere: magari interesserà a qualcun altro! E se non volete perdere gli altri articoli, iscrivetevi al mio blog!


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