A fine agosto Canon ha annunciato la nuova fotocamera con sensore APS-C EOS 90D, disponibile sul mercato da metà settembre. A prima vista sembrerebbe un ottimo aggiornamento alla linea, soprattutto sul numero dei megapixel. Insieme vi è la sorella M6 mark II: stesso sensore con le stesse caratteristiche tecniche, con l’unica grande differenza essere una mirrorless con attacco EF-M.
Le caratteristiche tecniche chiave delle due fotocamere sono:
- sensore APS-C CMOS con Dual Pixel Autofocus da 32.5 megapixel (6960×4640);
- processore DIGIC 8;
- gamma ISO da 100 a 25600, espandibile fino a 51200;
- 45 punti di messa a fuoco a croce;
- minimo tempo di esposizione 1/8000 (1/16000 di secondo se con otturatore elettronico) e sincronizzazione flash a 1/250s (1/200 per la M6);
- scatto in raffica fino a 10 scatti al secondo, e intervallometro interno;
- touchscreen orientabile;
- registrazione filmati in 4k con o senza crop a 29.97 fps, fullHD fino a 120 fps, tutto con compressione IPB;
- connettività Wi-Fi e Bluetooth, oltre a ingresso microfono e uscita per le cuffie (solo 90D);
- un solo inserto per schede di memoria UHS-II, retrocompatibile con UHS-I;
- batteria LP-E6N, compatibile con LP-E6, mentre la M6 monta la LP-E17.
Dalla parte fotografica non c’è molto da criticare, anzi! Il nuovo numero di megapixel disponibili è semplicemente sbalorditivo per questa fascia di prezzo e di mercato e spiega il perché i rumors indicavano una possibile unione tra la linea della 7D (cui terza versione ancora tarda ad arrivare, ma probabilmente la vedremo l’anno prossimo insieme alla nuova versione della 1DX) e la linea in cui si trova la 90D. Tuttavia il prezzo, che si aggirerà intorno ai 1200 euro, indica che comunque c’è spazio per introdurre una top di gamma con sensore APS-C.
Per rendersi conto di quanti megapixel sono, se la stessa densità di pixel fosse usata per un sensore da 35mm, questo avrebbe un numero di megapixel oltre gli 80! Che ci sia, dunque, la prossima bestiolina che sostituirà la Canon EOS 5DS-R? Staremo a vedere.
Un altro buon aggiornamento è l’estensione della gamma delle sensibilità che, secondo i primi rumor, sembra tenere una buona qualità della gamma dinamica delle foto.
Infine l’intervallometro interno (finalmente) è un’ottima aggiunta per chi vuole cimentarsi a realizzare timelapse perfino in 8k, sebbene la risoluzione nativa non è proprio 8k: mancherebbero infatti circa 700 pixel sul lato lungo affinché sia un vero e proprio 8k. Ma si possono sempre aggiungere durante lo sviluppo, effettuando un leggero ingrandimento e la qualità in generale non ne risentirà.
Sbalorditivo, inoltre, è lo scatto in raffica: tenere 10 scatti al secondo per 3-4 secondi in RAW (questo è il buffer secondo le prove Canon), per file che saranno intorno ai 35MB non è affatto male!
Nella parte dei video abbiamo conferme e delusioni: finalmente abbiamo un vero e proprio 4k, senza alcun aggiuntivo ritaglio! Tuttavia perdiamo la minor compressione ALL-I per tutti i formati disponibili! Un vero peccato. Non solo: Canon permette la registrazione in 4k solo nella frequenza di 30 immagini al secondo (29.97). Una frequenza quasi amatoriale, che può andar bene per molti usi, ma che tuttavia preclude l’utilizzo per progetti che abbiano un look cinematografico e che causerà seri problemi quando le luci utilizzate e/o inquadrate non saranno continue e stabili. In altre parole ci sarà un bel scintillio nei nostri video con quelle tipologie di luci e forse dovremmo mettere l’avviso per gli spettatori sensibili alle luci scintillanti!
Nonostante queste pecche che continuano a esistere nella parte video delle fotocamere Canon, ciò non mi sorprende più di tanto, anzi va a confermare quell’ipotesi che avevo formulato un po’ di anni fa. I piani di Canon, secondo me, erano di rilasciare il 4k solo quest’anno o comunque a ridosso del 2020, anno olimpico dove Canon avrebbe introdotto nella serie delle videocamere EOS Cinema l’8K, o almeno una risoluzione maggiore del 4k come nel caso dell’appena annunciata Canon EOS Cinema C500 Mark II che può registrare fino a 5.9k in RAW, rilasciando man mano il 4k nei prodotti di fascia inferiore. Questa ipotesi è supportata dal fatto che Canon ha ritardato nel lancio della EOS 5D Mark IV, proprio per introdurre un minimo di 4k, per rispondere alla concorrenza sbaragliante, facendolo nei peggiori modi possibili: un crop assurdo e un codec assurdo da gestire. Però, come dico nel titolo di questo articolo, c’è da sperare. Nei prossimi mesi vedremo delle fotocamere con un 4k come si comanda.
Dunque la domanda è: io con la Canon EOS 70D, comprerò questa fotocamera? La risposta secca è: no.
A parte che ho speso fin troppo negli scorsi mesi per la gestione dei file per la quale vi aggiornerò a breve, non trovo alcun motivo ad acquistare questa fotocamera soprattutto per il lato dei video. Facessi solo foto la tentazione ci sarebbe: circa quei megapixel fanno sempre comodo, e l’intervallometro interno è una fantastica tentazione, oltre a una migliore e più alta sensibilità disponibile. Ma la mancanza di una bassa compressione dell’immagine e di fps più utili, oltre alla mancanza di una seconda scheda di memoria, sono motivi validi per aspettare altre offerte. Lo stesso pensiero dovrebbero farlo chi possiede una Canon EOS 80D, magari acquistata pure da poco: potete ancora fare moltissimo con le fotocamere in vostro possesso e non c’è bisogno di acquistare la nuova.
Pertanto per chi sono queste due fotocamere, la 90D e la M6 Mark II? A parte il fatto che consiglierei più la 90D che la M6, e ve lo scrivo più avanti il perché, queste fotocamere sono rivolte a chi proviene sicuramente da fotocamere di fascia più inferiore che vogliono fare un salto di qualità nelle loro foto e, perché no, anche nei loro video. Forse chi possiede anche una fotocamera della stessa linea ma più obsoleta, come la 50D o la 60D, ed è interessato più alle foto, può procedere all’aggiornamento della propria macchina a occhi chiusi: non ne rimarrà deluso.
Un ultimo appunto generale sulle due fotocamere: ha lasciato un po’ tutti perplessi la scelta di Canon di offrire due modelli diversi per lo stesso sensore. Non tanto la 90D che comunque ha un suo perché (infatti Canon Italia la offre sul proprio sito rivolta ai fotografi naturalistici: proprio coloro che più beneficiano di una reflex al giorno d’oggi tra polvere e agenti atmosferici talvolta non clementi), ma più la M6 Mark II. La linea EF-M non è mai stata molto considerata da chi è un vero e proprio appassionato di fotografia e registrazione filmati. Ciò è confermato dalla carenza di particolari obiettivi dedicati e molte volte si risolve con un adattatore per montare obiettivi migliori. La linea EF-M è dunque rivolta più ai principianti/amatori a cui va benissimo avere uno massimo due obiettivi, ma nulla di più. Avrebbe avuto molto più accettazione se Canon avesse offerto una fotocamera nel nuovo attacco RF: allora sì che le cose si sarebbero fatte interessanti, offrendo l’opportunità agli amatori di investire negli obiettivi RF (stupendi!) o perlomeno sognare di farlo.
E voi cosa ne pensate di queste fotocamere? Le comprerete o aspetterete come me? Lasciate pure un commento qui sotto all’articolo che, se lo avete trovato interessante, vi invito a condividere: magari interesserà a qualcun altro! E se non volete perdere gli altri articoli, iscrivetevi al mio blog!