Supponiamo che siamo ancora spaventati dallo scattare in manuale. Supponiamo anche tutti i pulsanti e le voci dei vari menu non stimolano la nostra mano a cambiare l’impostazione da AUTOMATICO ad una modalità Semi-Automatica, o pienamente Manuale. Supponiamo infine che siamo scontenti di alcune nostre foto perché troppo scure o troppo chiare. Per questa situazione viene in aiuto una voce del menu della nostra macchina fotografica (riferite al manuale della vostra) che indica la compensazione dell’esposizione, per correggere gli errori commessi dalla fotocamera e che la fotocamera non sa aggiustare.
Perché e quando la fotocamera sbaglia.
La nostra fotocamera, seppure sia l’ultimissimo modello (a parte qualche rara, ma costosa, eccezione), possiede una gamma dinamica minore di quella posseduta dai nostri occhi. La gamma dinamica è la capacità di risolvere dettagli in diverse luminosità. Maggiore è la gamma, maggiore è la possibilità di risolvere dettagli dalle parti più scure dell’inquadratura alle parti più luminose. Questa gamma dinamica si misura in stop, con uno stop la quantità di luce raddoppia, come nei casi di tempo di esposizione, apertura del diaframma, sensibilità ISO. La maggior parte delle fotocamere in commercio hanno una gamma dinamica compresa tra gli 8 ed i 12 stop. Pertanto una fotocamera media con gamma dinamica pari a 10 stop, potrà risolvere dettagli di zone luminose, se queste non siano 2^10, o 1024, volte più luminose dei dettagli delle zone più scure di riferimento. Può sembrare un enorme contrasto, ma i nostri occhi forniscono, in media, 20 stop di gamma dinamica: riusciamo a vedere i dettagli di zone luminose del nostro campo visivo che siano 2^20, o 1048576, volte più luminose delle zone in ombra di riferimento. Ecco perché esporre una foto correttamente è sempre una sfida.
La fotocamera ha un limite di quanta luce può catturare della nostra inquadratura. In più vi è il problema del “cervello” della fotocamera che viene spesso tratto in inganno, nelle situazioni di luce non omogenea. L’esposimetro infatti tende ad avere un valore costante di quantità di luce, che andrebbe bene se nel mondo il bianco fosse “18% grigio”, è questo il valore su cui si basano molti esposimetri presenti nelle fotocamere. Se per esempio la neve, tipico esempio di bianco naturale, od anche le nuvole, fosse in realtà grigia, tutte le fotocamere riuscirebbero ad esporre correttamente una qualsiasi scena con neve o nuvole.
Quando si fotografa in condizioni di luce non omogenea, la maggior parte dei casi, la fotocamera, o meglio l’esposimetro, sbaglia nello scegliere l’esposizione corretta. Un esempio può essere quando lo sfondo, rispetto al nostro soggetto, è troppo scuro o troppo luminoso. Nel primo caso la fotocamera tenderà a sovra-esporre la foto, perché la fotocamera pensa di dover accumulare più luce, ma il nostro soggetto risulterà invece sovra-esposto, molto più luminoso di quanto lo desideriamo. Nel secondo caso, invece, la fotocamera tenderà a sotto-esporre la foto, dato che il cervello della fotocamera pensa che ci sia fin troppa luce disponibile, rendendo il nostro soggetto sotto-esposto, od addirittura una silhouette.
Compensazione dell’esposizione alla riscossa.
Fortunatamente tutte le fotocamere hanno la possibilità di modificare il loro cervello, seppur limitatamente. Tramite il menu od un tasto dedicato (in base alla vostra fotocamera!), si può aggiustare la compensazione dell’esposizione indicata con il logo qui a fianco. Noi indichiamo alla fotocamera di acquisire più o meno luce, di un valore che decidiamo noi, di quanto la fotocamera stessa pensa ce ne sia. Tale variazione è indicata come EV o Exposure Value, e viene misurata in stop, la più comune misura fotografica. Molte delle fotocamere in commercio permettono di modificare i valori in terzi o mezzi di stop, fino ad un massimo assoluto di due stop, sia positivamente che negativamente.
Ritorniamo al nostro primo caso: sfondo più scuro rispetto al soggetto. La compensazione da effettuare è di tipo negativo. Dobbiamo dire alla fotocamera che non vogliamo avere una quantità di luce maggiore di quanto lei pensi sia necessario, essendo disposti ad avere qualche zona completamente nera purché il nostro soggetto abbia luce a sufficienza.
Nel secondo caso invece, con sfondo molto luminoso rispetto al soggetto, la compensazione da effettuare è di tipo positivo: diciamo alla nostra fotocamera che vogliamo avere una quantità di luce maggiore di quanto lei pensi poiché siamo disposti ad avere qualche zona molto luminosa completamente sovra-esposta, purché il nostro soggetto abbia luce a sufficienza.
Quindi: sfondo più scuro compensazione negativa, sfondo più luminoso compensazione positiva. Purtroppo, seppur una buona prova del nove e facile da ricordare, non è sempre questa la regola. Dipende dalla situazione, ma soprattutto dipende dall’effetto che noi vogliamo avere e cosa stiamo fotografando. La decisione ultima spetta a noi.
Qualunque la compensazione, ricordatevi di resettare l’impostazione una volta lasciata quella particolare situazione!
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