Fotografare con scarsa luce

La fotografia è letteralmente scrivere con la luce. Anche in condizioni di scarsa luminosità si possono ottenere delle ottime foto, ma spesso risulta un problema, poiché la nostra fotocamera non riesce a funzionare come vorremmo in queste situazioni. La via più semplice da percorrere è quella di utilizzare il flash, che sarebbe poi ciò che fa la fotocamera, ma in questo modo non ci sarebbe più una luce scarsa, anzi in alcuni casi fin troppo, rovinando ciò che si voleva immortalare.

Ci sono alcuni accorgimenti da usare per ottenere il massimo in condizioni in cui la luce c’è, ma poca – non si possono fare miracoli quando non c’è affatto luce, che siano le stelle o la luna, od una candela: nell’oscurità totale l’unica alternativa è di aggiungere della luce.

Consigli sempre utili

RAW è la salvezza

Un’impostazione doverosa è quella di scattare nel formato RAW, in modo da salvare quante più informazioni possibili da poter manipolare poi sul computer e recuperare un po’ delle informazioni che, scattando nel formato Jpeg, andrebbero perse.

Grandi aperture

Sfruttate la massima apertura possibile del diaframma del vostro obiettivo, cioè il più piccolo numero di f a vostra disposizione, come per esempio f/5.6, f/4.0, f/2.8 o minore, in modo da permettere quanta più luce possibile di giungere al sensore.

Nessuna paura di alti ISO

Non abbiate paura degli alti numeri di ISO. È sempre meglio scegliere una sensibilità del sensore adeguata alla situazione, stando ovviamente lontani dagli estremi. Se per esempio la vostra fotocamera può scattare fino ad un massimo di 6400 ISO, utilizzare ISO fino al valore di 1600 non dovrebbe preoccuparvi, mentre un valore di 3200 va utilizzato solo in caso di estrema necessità. Paradossalmente, una foto ben esposta, o leggermente sovraesposta, ha meno rumore di una foto sottoesposta e poi “illuminata” durante il suo sviluppo.

Consigli particolari

Soggetti statici

Se i nostri soggetti sono immobili, come per esempio un paesaggio od una natura morta, portate con voi un treppiede. Utilizzando un sostegno idoneo infatti potremmo scegliere dei tempi di esposizione lunghi che permetteranno al sensore di catturare quanta più luce possibile anche nelle più difficili delle situazioni. Nel caso servissero tempi di esposizione maggiori dei 30 secondi disponibili in ogni fotocamera, verrà in aiuto un comando remoto come TriggerTrap, che permetterà di tenere il sensore esposto per il tempo desiderato, anche per ore.

Soggetti in movimento

Tempi di esposizione dei secondi non servono affatto se si vuole fermare qualsiasi movimento. In questo caso, se l’uso di un alto valore di sensibilità del sensore e la massima apertura del diaframma del nostro obiettivo non consentono ancora un idoneo tempo di esposizione per congelare il movimento, la soluzione è di immettere altra luce, utilizzando il flash, ad una potenza intermedia e possibilmente cercando di far rimbalzare la luce attraverso un diffusore. In questo modo la luce del flash sarà più morbida ed avvolgente, senza lasciare forti contrasti sui soggetti.

Per assicurarvi almeno uno scatto perfettamente a fuoco e dove il soggetto non è affatto mosso, quando il flash non è un’opzione, utilizzate lo scatto in raffica. Scattando più foto aumenterete la vostra probabilità di ottenere una foto nitida, eliminando tutte quelle foto che non si avvicinano alle vostre aspettative.

Spero di essere stato chiaro, ma se aveste dei dubbi non esitate a lasciare un commento qui sotto. Se invece avete trovato utile questo articolo, vi invito a condividerlo: magari aiuterà anche altri. Infine, se non volete perdere gli altri articoli, iscrivitevi al mio blog!


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