Thunder3 Quad X: ottimo per un RAID!

Backblaze è il servizio cloud che vi permette di tenere al sicuro tutti i vostri dati a un prezzo irrisorio. Ottenete un mese gratuito iscrivendovi cliccando qui.

Siete anche voi vittime della moda dei produttori di realizzare computer sempre più sottili, ma con memorie interne che possono costare anche più del computer stesso? Oppure state accumulando diversi hard disk e non ricordate più dove avete messo le vostre foto e i vostri video? 
Ebbene c’è una soluzione per tutti noi: lo storage esterno, o, in italiano, l’immagazzinamento esterno!
Esso si materializza con una struttura che ospita più dischi in grado di contenere tutti i dati che possediamo, con un prezzo che può essere molto vantaggioso senza doverci preoccupare di ricordare il contenuto di ogni singolo disco esterno.
Un po’ di storia personale: lo scorso dicembre il mio vecchio MacBook Pro del 2009 ha deciso che i toni scuri dovevano apparire verdi brillanti. Non si trattava di un problema alla scheda grafica, in quanto se collegavo un monitor esterno il problema non si presentava, bensì un problema di un chip della scheda madre. Una soluzione era di premere forte in un punto situato tra i tasti S e X. Capite che non era una soluzione pratica, dunque ho deciso di finalmente aggiornare il computer, dopo quasi 10 anni, al più recente MacBook da 15”. Ho scelto la migliore scheda grafica, ho optato per avere i 32GB di RAM (con il mio vecchio computer riuscivo perfino a realizzare video in 4k, ma impiegava parecchio tempo), ma, al momento di scegliere quanta memoria interna dovesse avere, ho optato per la memoria base: 512GB. Però come fare per continuare a fotografare e registrare video senza dover tenere a mente in quale hard disk si sarebbero trovati?

La risposta è rappresentata dall’alloggiamento di Akitio, Thunder3 Quad X. Con delle linee che ricordano il vecchio Mac Pro con i maniglioni, questa enclosure permette di collegare fino a 4 dischi esterni da 3,5” tramite un cavo Thunderbolt 3. La scelta è stata dettata proprio dalla possibilità di sfruttare questo tipo di connessione ed essere per un po’ di anni al passo con i tempi.

All’interno della confezione, dopo aver aperto le due scatole in cui è confezionato, si trova un cartoncino con un messaggio di ringraziamento da parte di Akitio, poi il manuale, alcuni adesivi, una scatola. All’interno di questa scatola possiamo trovare le viti, che serviranno per fissare i dischi o le memorie a stato solido nelle apposite slitte, il cavo Thunderbolt 3 da circa 30cm, un paio di cinghie per la gestione dei cavi e il cavo di alimentazione con i classici attacchi.
Proseguendo si trova una borsa nera al cui interno troviamo la nostra enclosure.
Essa è prodotta in alluminio, niente plastiche, se non nei piedini che la bloccano sulla nostra scrivania e nelle slitte per i dischi. Quindi è già di per sé molto pesante. Sul retro troviamo l’ingresso per l’alimentazione, una porta eSata per monitor esterni fino a 4k a 60Hz, e due porte Thunderbolt 3 a cui si possono collegare fino a cinque dispositivi in serie. Infine il pulsante di accensione dell’unità e quello per la ventola. Akitio suggerisce di non usare l’alloggiamento senza ventola per non più di 30 minuti, per evitare un eccessivo riscaldamento.

In questo tipo di enclosure, dove i dischi saranno vicini tra loro, non tutti i dischi sono idonei, ma vanno scelti quelli ottimizzati per l’uso nei NAS: network attached storage. Questi sono dei mini-computer che, collegati al proprio modem di casa, permettono l’accesso da parte di più utenti che possono archiviare o leggere qualsiasi tipo di dato. Il Thunder3 Quad X di Akitio non è un NAS, bensì un DAS, cioè un direct attached storage. La differenza sta nel fatto che, mentre i NAS devono essere collegati al modem di casa, i DAS necessitano di essere collegati direttamente al nostro computer.
Quindi i dischi da scegliere sono delle serie RED, se prodotti da Western Digital, oppure Ironwolf, se scegliere quelli prodotti da Seagate. Personalmente ho scelto quattro dischi Western Digital Red da 6TB ciascuno, ma la scelta è totalmente personale basata sul vostro portafogli. Tuttavia un suggerimento è di avere almeno tre volte le dimensioni del vostro preesistente archivio di dati. Per esempio io ho, al momento di questa recensione, circa 6TB di dati, tra foto, video e documenti vari. Ho impiegato circa 5 anni per accumularli, quindi ho optato per una dimensione finale del mio archivio di circa 18TB, considerando anche di essere protetto dall’eventuale rottura di uno dei dischi. La configurazione finale dei quattro dischi sarà infatti in RAID 5, di cui parlerò in un altro video.

Ovviamente si possono scegliere anche delle memorie a stato solido ma, a parte il costo maggiore, si può optare di comprare il modello dedicato agli SSD, con un impronta sulla scrivania inferiore.

Il montaggio dei dischi esterni è molto semplice: pigiando in basso si toglie la porta anteriore e si estrae una delle slitte; vi si inserisce il disco e lo si fissa con sei delle viti più lunghe fornite.
Una volta inseriti tutti i dischi, l’unità può essere collegata al computer su cui appariranno i singoli dischi. Per creare un unico volume, cioè dire al computer di trattare questo dischi separati come un unico grande disco, occorre utilizzare un software. Io ho usato Softraid. Per vedere come realizzare il RAID vi invito in un altro articolo.

Utilizzando il software di BlackMagic per 30 minuti consecutivi, si hanno i seguenti valori di lettura e scrittura, oltre ai valori in immagini al secondo per diversi tipi di CODEC e risoluzione.

Velocità medie di scrittura/lettura in MB/s e riproduzione di vari formati e risoluzioni in fps: verde sfruttabile, rosso non adeguato.
Velocità massime di scrittura/lettura in MB/s e riproduzione di vari formati e risoluzioni in fps: verde sfruttabile, rosso non adeguato.

Insomma, come si poteva immaginare e come è confermato dai dati, il collegamento Thunderbolt 3 non è completamente saturo, in quanto il collo di bottiglia è rappresentato dai dischi. Ciò non mi preoccupa molto perché nulla toglie che in futuro non aggiorni il sistema con dischi più veloci. Con degli SSD le velocità saranno ovviamente maggiori, ma a quel punto è più ragionevole usare il modello Quad Mini, specificatamente progettato per gli SSD.

Nonostante sia un prodotto di fascia medio-alta, presenta comunque alcune pecche o sviste nella progettazione e realizzazione.
In primis il fan: si poteva montare una ventola un po’ più silenziosa. Non è rumorosa, né sovrasta il rumore dei quattro hard disk, ma si sente. Piacevole che hanno previsto un interruttore per spegnerla, qualora ci fosse l’esigenza, anche se chi ha un laptop può disconnettere il volume quando vuole.
Un’altra piccola svista è l’impossibilità di spegnere i LED. Certo sono utili per alcune operazioni, come per esempio individuare uno specifico disco per sostituirlo o vedere l’attività del volume, ma generalmente non sono sempre necessari. Specialmente se dovete usare il volume di notte nella vostra camera da letto (studenti fuori sede, per esempio) e siete particolarmente sensibili a qualsiasi tipo di luce.
Ciò che invece sarebbe stata necessaria era una protezione contro la polvere. La presa d’aria, che sarebbe il pannello frontale, non è assolutamente filtrato contro l’ingresso di polvere che, col passare del tempo, si può intrufolare ovunque nell’apparecchio compromettendone il funzionamento. Ho scritto al supporto Akitio riguardo ciò e, devo ammettere sorprendendomi, mi hanno risposto che posso montare io dei filtri antipolvere. L’unica accortezza è quella di monitorare la temperatura degli hard disk. Ora questi possono lavorare, secondo i dati di Western Digital, fino ai 60°C, pertanto fino a quando si mantengono intorno ai 40°C la soluzione con questo filtro, montato dietro il pannello frontale, può andare bene.


L’unità è relativamente silenziosa, considerando che ci sono ben 4 dischi e una ventola già di per sé un po’ rumorosa. Personalmente non la trovo fastidiosa, ma se vi trovate in ambienti molto silenziosi in cui anche una tastiera meccanica è considerata rumorosa, allora è bene acquistare un cavo più lungo o perfino scegliere un NAS.
Un’altra pecca è la mancanza di un qualsiasi filtro per la polvere. La facciata anteriore rimovibile funge da presa d’aria e, se vi trovate in luoghi che tendono ad accumulare polvere molto facilmente, rischiate di catturarne un bel po’, mettendo in pericolo il buon funzionamento dell’unità e dei dischi. Si può tuttavia ovviare con dei banali filtri che trovate a questo link: la temperatura dei dischi con questi filtri posti dietro il pannello anteriore è uguale a quella rilevata senza filtri.
Un’ultima pecca è la mancanza di un interruttore per disattivare i LED che possono essere fin troppo luminosi.

Il montaggio è molto semplice e intuitivo e anche il design è accattivante. La portabilità è piuttosto compromessa soprattutto dal peso totale dell’unità, nonostante Akitio dica che sia portabile tramite le due maniglie (sì sono delle maniglie!). Sarebbero stati ben accolti anche una decina di centimetri di più al cavo Thunderbolt3, tuttavia, come potete vedere, se avete una piccola scrivania e un laptop, il cavo fornito è più che sufficiente. Il problema si presenta qualora aveste un computer fisso con degli ingressi non agevolmente accessibili.
Un’altra considerazione riguarda il costo. L’unità, nonostante il prezzo sia oltre i 400 euro, è la più economica che offre la connettività Thunderbolt3, con gli avversari che prezzano i loro prodotti a circa il 50% in più. Se però non siete interessati al Thunderbolt 3, allora vi suggerisco l’enclosure di Fantec NON RAID, a un quarto del prezzo di questo modello recensito. Oppure, spendendo un po’ di più si può prendere l’enclosure che vi permette, con un paio di pulsanti fisici, di realizzare un RAID senza software e costi aggiuntivi.
Nonostante questo, il vero costo è rappresentato dagli hard disk. In totale vi sono oltre 770 euro di dischi che però corrispondono a un costo per Terabyte di circa 43 euro, a fronte di 950 euro per TB richiesto da Apple! Il confronto è impari e totalmente a favore del Thunder3 Quad X, altamente consigliato.

Eventuali alternative sono il Drobo 5D3, che offre ben 5 alloggiamenti per dischi a un prezzo poco superiore, oppure il Terramaster D5, che offre pure 5 alloggiamenti ma al doppio del prezzo sia del Thunder3 Quad X che del Drobo 5D3. Se invece non vi serve una connessione molto veloce, ma vi va più che bene l’USB 3 (nelle sue varie declinazioni), c’è la versione più economica del precedente, il Terramaster D5-300C oppure il Fantec QB-35US3-6G. Se poi avete tanti dischi, allora il Fantec QB-X8US3-6G fa al caso vostro!!!


La tua opinione

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.