Turin Lapse: il primo timelapse di Torino in 4k

28 gennaio – 28 ottobre. Sono passati nove mesi da quando ho iniziato a scattare le foto che avrebbero prodotto il mio primissimo timelapse.

La parola timelapse deriva dall’unione di “time” e “lapse”, rispettivamente “tempo” e “lasso” od “intervallo”. È una tecnica fotografica a “lasso (intervallo) di tempo”, dove le foto scattate ad un certo intervallo formano le immagini di un video. Questa tecnica è l’opposto di ciò che può essere la tecnica slow-motion: scattando le foto a certi intervalli, almeno ad un secondo tra loro, si permette di osservare un movimento che si svolge in un periodo molto lungo per l’occhio umano apprezzarlo pienamente.

Esempi di questi movimenti lenti sono le nuvole o la rotazione terrestre, dimostrata dal fatto che le stelle si “muovano” intorno alla Stella Polare, almeno per noi abitanti dell’emisfero boreale.

Nel caso di questo mio progetto, le varie scene hanno richiesto dai 15 minuti delle persone nelle vie principali di Torino, alle oltre 3 ore per la scena iniziale con la transizione dalla notte al sorgere del sole. Questo giustifica in parte il perché di così tanti mesi per realizzare il timelapse: non è semplice conciliare il poco tempo libero per andare a fotografare una certa scena ad un certo momento della giornata per ottenere il risultato sperato.

L’idea originale del progetto è quella di mostrare Torino nella sua vitalità: una città ricca di movimento, di persone, di luoghi di interesse. Certamente in un video di pochi minuti è difficile mettere tutto. Pertanto non è impossibile che ci possa essere un altro video in un futuro. È un mio piccolo omaggio a questa città che continuo a scoprire nonostante ci viva da un po’ di anni.

In questi mesi ho imparato molto mentre mi addentravo sempre di più nella tecnica timelapse. Come già accennato il ricercare il momento giusto per la sequenza che sarebbe stata inclusa nel video. Tra condizioni di luci, carenza di movimento, impegni personali, ogni scena è stata progettata nei minimi particolari. Tuttavia anche se sia pianificato tutto, occorre anche pianificare di affrontare l’eventuale imprevisto. Questo si presenta in lavori stradali, carenza di movimento della scena, luce non idonea, oppure in termini più fotografici si sbagliava l’inquadratura, oppure l’intervallo di scatto, fino a centillinare lo spazio libero rimasto sulla scheda di memoria. Oltre a persone che decidevano di piazzarsi proprio di fronte la macchina fotografica.

Durante lo scatto delle sequenze ho potuto osservare la gente che popola Torino. Nell’era dei social network, quando tutti noi condividiamo sul web la nostra vita privata senza pensarci troppo prima di renderla pubblica, ci sono tante persone che invece si vergognano della loro vita pubblica. Questo è un paradosso dell’era “social”, secondo me: si è persa la voglia di parlare con qualche sconosciuto, di condividere un’idea, od un’esperienza. Ho fotografato tantissime persone, ma pochissime si sono fermate chiedendomi che cosa stessi facendo. Per fortuna queste persone sono state gentili e felici di poter far parte di questo progetto e di essere state riprese pubblicamente. Alcune hanno storto il naso che in luoghi aperti al pubblico, dove ogni giorno decine di persone con il loro smartphone scattano foto di nascosto, un ragazzo potesse pubblicamente ed apertamente fotografare loro. Ma non mi voglio soffermare su di loro. Infatti ho potuto conoscere anche un altro ragazzo, mio coetaneo, con cui condividiamo la passione per la fotografia. Egli si chiama Pasquale, ed è il fondatore del blog PazzoInViaggio. Insomma, questo progetto mi ha permesso di conoscere meglio una città che pensavo di conoscere abbastanza.

Per chi invece volesse cimentarsi sulla tecnica del timelapse non occorrono particolari attrezzatura, se non una normale macchina fotografica, un intervallometro, ed un treppiede, oltre a capienti schede di memoria e batterie a sufficienza, se non in eccesso.

Nel mio caso ho usato come macchina fotografica la Canon EOS 70D da 20.2 Megapixel, ma qualsiasi macchina fotografica da appena 10 megapixel può essere usata per timelapse in 4k, che in termini di megapixel sono appena 8!
Dato che ho usato una reflex, gli obiettivi usati sono stati il Canon EF-S 18-135mm f/3.5-5.6 IS STM ed il Tokina AF 11-16mm f/2.8.
Mentre come intervallometro ho usato Triggertrap. Per una descrizione più dettagliata, vi invito a visitare la pagina sulla mia attrezzatura.

Infine un po’ di statistiche: ho scattato più di 10000 foto nel formato RAW, risultanti in circa 230 Gigabytes di memoria sul disco, le quali hanno prodotto dei video dalla dimensione totale di 38 Gigabytes. Fortunatamente il video finale è stato compresso in appena oltre un Gigabyte.

Ricordo infine che tutte le sequenze sono coperte dal diritto d’autore, pertanto ne è vietata la riproduzione e la ripubblicazione se non espressamente autorizzata. Tutti coloro che intendono riprendere il video o parti di esso, potranno contattarmi in privato. I trasgressori saranno perseguiti legalmente. L’unico modo autorizzato è quello di usare le modalità di condivisione offerte da YouTube o presenti di seguito all’articolo, cliccando il pulsante “Condividi” e proseguendo con il social network preferito, oppure nella modalità “embedded” sfruttando il player di YouTube. In questo ultimo caso, per favore fatemi sapere dove e come verrà inserito il video nel vostro blog o sito.

Ringrazio tutti coloro che hanno condiviso il link. Ecco alcune delle pagine che lo hanno fatto, e se me ne fosse sfuggita qualcuna, per favore comunicatemelo, grazie!

2 risposte a "Turin Lapse: il primo timelapse di Torino in 4k"

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