Di nuovo, l’eccitazione per un prodotto Canon è durata appena un giorno, dato che questa volta è stata Sony a riavere le luci addosso con la sua nuovissima Sony A7 III, indirizzata agli amatori ed i professionisti che vogliono un sensore da 35mm, ma senza spendere troppo.
- Sensore da 24.2 (6000×4000) megapixel CMOS retro-illuminato e stabilizzato, con gamma dinamico fino a 15 stop;
- Raw non compresso a 14 bit;
- 2 slot schede SD UHS-II ed UHS-1;
- 693 punti di messa a fuoco con rilevamento di fase – stesso della A9;
- Gamma ISO da 100 a 51200 per sia per foto che per video, estensibili per foto da 50 a 204900, mentre per i video estendibile fino a 102400;
- Tecnologia anti-flicker;
- Mirino elettronico con 2359296 punti e copertura del 100%;
- Schermo sensibile al tocco da 2.95” da 921.600 punti non completamente orientabile;
- Zebra e peaking;
- Tempo di esposizione minimo 1/8000s e tempo di sincronizzazione minimo 1/250s;
- Fino a 10 scatti al secondo con buffer di 40 immagini non compresse Raw oppure fino a 163 immagini in JPEG;
- Registrazione video in 4k a 24, 25, 30 fps a 100Megabit/s oppure 60 Megabit/s FullHD a 24, 25, 30, 50, 60 fps fino a 50 Megabit/s, oppure a 100 e 120 fps sia a 60 0 100 Megabit/s;
- Presente S-Log2, S-Log3, per profili neutri da sviluppare in fase di montaggio;
- Ingresso per cuffie e microfono;
- Uscita HDMI in 4k;
- Connettività Wi-Fi, Bluetooth, NFC, USB C (compatibile con USB 3.1 Gen 1);
- Nuova batteria NP-FZ100 con durata di vita fino a 710 scatti o 125 minuti di registrazione video;
- Peso circa 650g;
- Prezzo negli Stati Uniti di circa 2000 dollari, prezzo in Italia;
Un’ottima fotocamera full-frame per chi non ha bisogno di un numero esorbitante di Megapixel, 24 sono più che sufficienti per molti usi, e per chi vuole creare filmati di ottima qualità ad un prezzo ragionevolissimo. Il fatto che ci sia il 4k non incide per nulla sul prezzo finale, in linea con le altre fotocamere di questa fascia, ma cui caratteristiche tecniche la portano al primo posto del podio. Il paragone è naturale farlo con la 6D Mark II, anziché la Nikon D750. Quest’ultima fu introdotta nel 2014, e dovrebbe essere presto aggiornata ad una nuova versione in cui non mancherà sicuramente il 4k. L’unico paragone è da fare con la 6D Mark II, che ha aggiornato la 6D dopo ben 5 anni, e dunque, tenendo conto di tale arco di tempo, sarà il modello offerto da Canon per ancora qualche anno.
Nonostante abbia 2 megapixel in più, il sensore della 6D Mark II ha una sensibilità da 100 a 40000 ISO, estendibile da 50 a 51200 e 102400, contro la Sony A7 III che ha una sensibilità di base che arriva fino a 51200.
La messa a fuoco, a parte il Dual Pixel Auto Focus, è relegata a soli 45 punti a croce, e tutti agglomerati nel centro, mentre nella Sony A7 III sono quasi 700 e coprono il 93% dell’inquadratura. Ciò permette una maggiore libertà creativa e non dover ricorrere alla tecnica di mettere a fuoco e ricomporre l’inquadratura, rischiando di avere foto sfocate. Non solo, ma questo sistema di messa a fuoco è lo stesso della A9, cioè come se Canon avesse messo lo stesso sistema della sua 1DX Mark II. Cosa che non avverrà mai.
Anche sui tempi di esposizione disponibili la Sony A7 III vince senza combattere: il tempo minimo di esposizione è 1/8000 di secondo, con la capacità di scattare ad alte apertura di diaframma, per esempio f/1.4 od f/1.2, senza ricorrere a filtri di densità neutra come nel caso della 6D Mark II, ferma ad 1/4000 di secondo. Per il flash si ha un più comune tempo di sincronizzazione di 1/250 di secondo per la Sony, rispetto allo strano e non comune 1/180 di secondo.
Dopo anni che Sony è stata attaccata dai professionisti per la mancanza di un secondo slot per schede di memoria, anche la sua fotocamera full-frame di primo livello ospita due slot per le schede di memoria, mentre la Canon 6D Mark II offre solo uno. La possibilità di avere degli incidenti è bassa, ma esiste, e più si utilizza la fotocamera più incidenti si possono avere: avere la possibilità di avere delle copie del proprio lavoro è cruciale se non si vogliono passare delle brutte giornate. Se ci si volesse cimentare nella fotografia sportiva o naturalistica, la Sony offre ben 10 immagini al secondo, rispetto ai rispettabili, ma pur sempre pochi 6.5 scatti al secondo della Canon.
Infine, i video: con la limitazione che Canon ha messo alla sua 6D Mark II anche nel fullHD, infatti la frequenza di 50 o 60 immagini al secondo ha una compressione maggiore e non fornisce l’ALL-I, la Sony A7 III si rivela la fotocamera ideale per l’amatore od il professionista ibrido, cioè colui che crea sia foto che video. Non solo, infatti offre il 4k, che permette maggiore versatilità nel montaggio con ulteriori angolature da poter sfruttare, ma offre anche i profili S-Log2 ed S-Log3, che permettono un incremento di versatilità durante la registrazione ed il montaggio. Questi profili aiutano nell’evitare di avere zone particolarmente luminose completamente bianche, quindi senza dettaglio alcuno, permettendo di avere durante il montaggio maggiore libertà nello sviluppo dell’immagine mantenendo un’alta gamma dinamica. Canon, per il suo profilo neutro da inserire nella 5D Mark IV (circa il doppio della Sony A7 III) richiede un ulteriore pagamento di circa 500 euro! Con Sony è compreso nel prezzo. Finora chi è ancorato a certi pregiudizi, ha preso in giro Sony per la scarsa durata delle sue batterie, ma adesso il vento è cambiato e con esso le batterie di Sony: già con la A9 e poi con la A7RIII il pubblico è rimasto felicemente sorpreso della straordinaria durata, e lo stesso avverrà con la Sony A7 III dato che monta le stesse batterie.
La Sony A7 III è la fotocamera ideale per chi vuole passare al full-frame senza dover fare grossi sacrifici sia di costo che di manutenzione (immagazzinare foto da 100 Megapixel o tanti filmati in 4k diventa sostanzioso nonostante il prezzo degli hard-disk si sia abbassato notevolmente) e credo che molti delusi dalla 6D Mark II saranno felicemente tentati da questa nuova opzione.
È anche soprendente notare quanto Sony abbia alzato il livello per una fotocamera considerata “entry-level”. Una fotocamera del genere, infatti non avrebbe avuto problemi a competere con una flagship di qualche anno fa, per esempio la Canon 1D-C: le specifiche delle due sono straordinariamente vicine, mentre la differenza di prezzo al lancio è abissale. Ricordo solo che la 1D-C ebbe un prezzo di lancio di 15.000 dollari nel 2012!!!
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