Le eclissi lunari sono un fenomeno molto più comune rispetto alle eclissi solari. In un anno ci possono essere anche cinque diverse eclissi. Ciò non le rende meno fotogeniche rispetto ad altri fenomeni celestiali. Nel corso dei secoli la luna ha occupato un ruolo importante sulla cultura dei vari popoli: il suo temporaneo oscuramento era considerato segno di sventura.
Oggi sappiamo che il fenomeno delle eclissi si basa sulla interposizione di un corpo rispetto al corpo che stiamo osservando. Nel caso delle eclissi lunari la Luna si “cade” nel cono d’ombra della Terra, abbassandone la luminosità e spesso donando quel caratteristico colore rossastro dovuto alla rifrazione della luce del Sole nella nostra atmosfera.
Fotografare le eclissi lunari non richiede particolari accorgimenti, in quanto sono idonee ad essere osservate ad occhio nudo. Pertanto occorrerà solo la vostra fotocamera, volendo ridurre al minimo l’attrezzatura necessaria.
In questo articolo scopriremo i passi necessari per poter fotografare l’eclissi lunare.
Impostazioni
La Luna è un corpo celeste estremamente luminoso se lo si paragona alle stelle, che nonostante siano migliaia di volte più grandi anche del nostro Sole, la distanza a cui si trovano le rende piuttosto deboli. Volendo solo fotografare la Luna, e la progressione dell’ombra terrestre, possiamo impostare la sensibilità del sensore alla sensibilità base, in molte fotocamere è 100 o 200 ISO.
La seconda impostazione è l’apertura del diaframma. Il nostro satellite durante l’eclissi varierà di molto la sua luminosità, rendendo opportuno il cambio costante dell’apertura del diaframma. Si può iniziare la ripresa fotografica intorno ad f/8.0, per poi aprire a poco a poco fino ad f/5.6 o di più, se il vostro obiettivo lo consente, per le fasi di totalità.
Il tempo di esposizione è un po’ più complicato da gestire. Esso dipenderà soprattutto dalla lunghezza focale equivalente a cui state scattando, e se siete su un treppiede o meno. Aumentando la lunghezza focale diminuisce il tempo minimo per cui i corpi rimangono puntiformi nell’inquadratura. Consideriamo di fotograre con un obiettivo di 50mm equivalenti (non con l’obiettivo da 50mm!!!), che risulta in un obiettivo di 50mm se stiamo utilizzando una macchina fotografica con sensore da 35mm, meglionota come full frame, oppure ad un obiettivo da 35mm, se stiamo utilizzando una più comune macchina fotografica con sensore APS-C. Il tempo massimo di tempo di esposizione che possiamo utilizzare per mantenere la Luna e le stelle fisse nel cielo, è dato dalla semplice divisione tra il numero 500 ed il valore della lunghezza focale equivalente. Pertanto nel nostro esempio il tempo massimo consentito sono 10 secondi. Se stiamo scattando con una lunghezza focale equivalente di 28mm (i comuni 18mm negli obiettivi per fotocamere con sensore APS-C), il tempo massimo consentito sono circa 17 secondi. Questa piccola regola, detta regola del 500, conosciuta tra gli appassionati di astrofotografia, ci permetterà di discriminare i valori di tempo di esposizione che ci darebbero una luna non nitida, soprattutto nel punto massimo di oscurità.
Infatti tra la luna piena ed il picco dell’eclissi, il tempo di esposizione, ad ISO 100 e apertura del diaframma ad f/5.6, varia da 1/1000 di secondo fino anche a 8 minuti se si raggiungesse l’oscurità piena. In tal caso occorrerà un sostegno per la nostra macchina fotografica.
Nel caso in cui il tempo di esposizione risulti superare il limite teorico dettato dalla legge del 500, occorrerà aumentare di conseguenza la sensibilità del sensore o l’apertura del diaframma.
Altre impostazioni
Per quanto riguarda la messa a fuoco è opportuno mettere bene a fuoco aiutandoci con il live view, ed una volta appurato di avere la Luna ed eventuali altri soggetti ben nitidi (per esempio le stelle), impostiamo la messa a fuoco in manuale, in modo che la fotocamera non cerchi inutilmente di mettere a fuoco ogni volta che scattiamo una foto.
Poiché è altamente consigliabile un treppiede, la stabilizzazione dell’immagine può essere spenta, per evitare spiacevoli interferenze con la nitidezza della foto: infatti alcuni obiettivi non riescono a riconoscere l’utilizzo di un sostegno, e pertanto cercano di stabilizzare quando in realtà non c’è alcun movimento.
Per evitare di muovere la fotocamera in qualsiasi modo durante l’esposizione, potrete sfruttare lo scatto ritardato, assicurandovi però che non tocchiate la fotocamera in nessun modo mentre sta catturando l’immagine, dandovi una foto molto nitida nei dettagli. A questa modalità potreste affiancare il “mirror lock-up” se usate delle fotocamere DSLR. Azionando il pulsante dell’otturatore si alzerà lo specchio, e nel frattempo partirà il timer con un tempo sufficiente a stabilizzare qualsiasi microvibrazione dovuta allo specchietto della fotocamera.
Fate sì che quando rivedete la vostra foto sullo schermo della fotocamera, le zone sovraesposte vengano evidenziate. Qualsiasi fotocamera è in grado di fare ciò, ma vi rimando al manuale della vostra fotocamera e cercate “Highlight Alert” o simile, di solito nei menu di revisione dell’immagine.
Attrezzatura
Data la probabilità di usare tempi di esposizione piuttosto lunghi nelle fasi di totale oscurità, comunque impossibili per ottenere un’immagine nitida tenendo in mano la fotocamera, occorrerà avere con sè un treppiede idoneo al peso della fotocamera e dell’obiettivo.
Per evitare di utilizzare lo scatto ritardato e per migliorare l’uso della modalità “mirror lock-up”, si può sfruttare un telecomando per azionare l’otturatore della vostra fotocamera. Ce ne sono molti in commercio: quello che utilizzo è TriggerTrap che permette di collegare la vostra fotocamera al vostro smartphone e tramite l’app gratuita, disponibile sia per iOS che per Android, vi permette di azionare l’otturatore dal vostro cellulare.
L’obiettivo da utilizzare dipende dal vostro risultato finale: volete solo fotografare l’eclissi di luna, per poi ritagliare le varie immagini? Allora è bene utilizzare un obiettivo che vi consenta di avere almeno una lunghezza focale equivalente di 200mm. Considerate comunque che più ampio sarà il campo visivo, quindi più corta la lunghezza focale, più piccola risulterà la luna nel cielo e non si potranno cogliere i dettagli dell’eclissi e del nostro satellite.
Composizione
Per comporre le foto dell’eclissi assicuratevi di individuare bene i punti del cielo dove essa inizierà e terminerà, in modo da orientare la macchina fotografica nella giusta direzione. Per questo vi suggerisco di visitare la pagina di AstronomiaPraticaPerTutti, dove sono raccolte le informazioni utili per osservare al meglio l’eclissi di luna. Tenuto conto di ciò, si può pensare di includere una parte di paesaggio per dare un riferimento di grandezza, sia spaziale che temporale.
Per quanto riguarda l’orientazione della fotocamera (verticale od orizzontale) non vi è nessuna limitazione. Decidete voi in base alle esigenze per raggiungere il vostro prodotto finale. L’importante, se si decide di avere un panorama di riferimento, è rispettare la linea guida dei terzi.
Attenzione a
Controllate le condizioni meteorologiche. Condizioni meteo avverse possono rovinare il tanto atteso appuntamento, lasciandovi con una grande delusione. Condizioni ideali sono bassa umidità, e cielo terso, per evitare la formazione di aloni sulla foto finale, ma soprattutto eventuale condensa sull’obiettivo e sulla fotocamera.
Per ultimo suggerimento: godetevi lo spettacolo dell’eclissi!!!
La mia esperienza
Come dal video si poteva vedere ero abbastanza impaziente di potere riuscire a vedere l’eclissi. Tuttavia quello a cui avevo detto di stare attenti, mi è capitato: le nuvole, sia a Torino, dove correntemente abito e già nella giornata di domenica avevano coperto il cielo, ma anche in Francia, dove con un mio amico, ci siamo avventurati per riuscire a rubare qualche foto dell’eclissi avvenuta il 28 settembre 2015, in occasione di luna piena al perigeo. Dopo circa tre ore e mezza di macchina siamo arrivati al lago nei pressi di Chambery. Siamo riusciti a vedere per qualche minuto la luna, con le nuvole che sembrava ci avessero inseguiti. Ed infatti poco prima della totalità, la luna è stata completamente oscurata, non dall’ombra della Terra, ma dalle nuvole. Questo di seguito è stato il mio unico scatto “accettabile”. Gli altri riportano la Luna una macchia di acquerello. Cliccando sulla foto potrete vedere i dati di scatto. La foto è stata realizzata grazie a TriggerTrap. Si aspetta la prossima occasione con impazienza!
Ecco un’altra foto dall’eclissi parziale del 7 agosto 2017, vista da Torino. Purtroppo anche qui le nuvole hanno occupato la visuale da quando è sorta fino a poco prima che finisse, ma una foto sono riuscito a scattarla:
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